Chatgpt
Attualità

ChatGPT e le intelligenze artificiali: progresso o pericolo?

In un mondo sempre più connesso e digitale, l’intelligenza artificiale sta guadagnando sempre più rilevanza nelle nostre vite quotidiane. Tra le tante innovazioni nel campo dell’IA, un nome si distingue per le sue capacità linguistiche avanzate: ChatGPT di OpenAI.

ChatGPT, con la sua capacità di generazione di testo coerente, è in grado di rispondere a una vasta gamma di domande, fornendo informazioni e assistenza in tempo reale.

Chi fosse ancora convinto che ChatGPT non possa davvero scrivere bene quanto un essere umano, sappia che il paragrafo precedente è stato scritto proprio dall’intelligenza artificiale. Non solo; ChatGPT è in grado di essere creativo, e se gli chiedete di scrivervi una poesia, può darsi che vi regali questa:

Nell’eterna danza dei desideri,

simmetria si rivela tra gli attimi fuggenti

Sospinti dal vento dell’incanto

danzano insieme come gemelli incandescenti.

Così, lascia che i tuoi desideri si abbraccino,

nella danza segreta della simmetria sospesa.

Per onor di cronaca, vi dico che ChatGPT aveva composto due diverse poesie; ho selezionato i versi che mi piacevano di più e li ho combinati insieme.

Ciò non toglie che il risultato sia stupefacente: un’intelligenza artificiale capace di scrivere testi e poesie di elevata complessità, così coerente e rapida nelle risposte ma, al tempo stesso, anche profonda. E non esiste solo ChatGPT; le intelligenze artificiali sono utilizzate per generare immagini, video, nuove applicazioni, tecnologie altrimenti impensabili…

ChatGPT, la rivoluzione della storia umana

Non possiamo nasconderci davanti all’evidenza: siamo ormai entrati nel vortice di una delle più importanti rivoluzioni della storia umana, forse la più epocale di tutte.

Qual è stato l’impatto dell’aratro? Della ruota? E che dire della rivoluzione industriale? La nostra società è stata stravolta alle fondamenta dopo ognuna di queste invenzioni. Cosa saremo in grado di fare, con l’ausilio di strumenti così potenti? Dove ci porteranno tra cinque, dieci, venti anni?

Le infinite possibilità che si spalancano davanti a noi possono anche spaventare. Forse siamo memori degli avvertimenti della fantascienza o forse, da nostalgici di Asimov, cogliamo le sfumature ambigue di un’intelligenza costretta al servizio degli umani.

Ma, più probabilmente, la nostra è una lotta contro i mulini a vento. Platone diceva che la scrittura avrebbe intorpidito le menti, fatto avvizzire la memoria, che sarebbe stata, insomma, un impedimento più che un supporto. Forse, in parte, aveva anche ragione; non dubito che lui ricordasse a memoria più cose di quante ne ricordo io. Ma nessuno si sognerebbe di dire che la scrittura sia stata inutile, che non abbia consentito un avanzamento della società tale che oggi si misuri lo sviluppo di un Paese sulla base del tasso di alfabetizzazione.

L’impatto sulle posizioni di lavoro

Ci si sta iniziando a preoccupare di quanti lavori verranno persi “per colpa” delle intelligenze artificiali. A cosa servirà pagare un traduttore umano, quando ChatGPT sarà in grado di compiere lo stesso, ottimo lavoro, gratis? A cosa serviranno i graphic designer, dal momento che un computer sarà capace di fare la stessa cosa in un attimo? Di quanti giornalisti in meno ci sarà bisogno? Esisterà ancora personale umano per l’assistenza clienti? E per quale motivo, quando un software è in grado di rispondere a ogni tua domanda senza nemmeno irritarsi per le richieste stupide o ripetitive?

Si potrebbe dire che, per quanti lavori se ne perderanno, altrettanti ne nasceranno. Ma siamo sicuri che sia davvero così? La risposta sarebbe che, se anche così non fosse, non ha senso fermare il progresso solo perché qualcuno perderà il lavoro. Quando furono inventate le macchine a vapore, molti lavori manuali vennero abbandonati, molti furono i disoccupati, ma se avessimo il potere di tornare indietro nel tempo, rifaremmo la stessa identica cosa.

Tuttavia, a questo punto, vorrei fare una riflessione. Finora, tutte le rivoluzioni della storia umana, hanno portato ad una eliminazione dei lavori più faticosi. Le macchine agricole hanno sopperito al lavoro terribile che un tempo era svolto dagli uomini, o dagli animali, e lo stesso si può dire delle macchine industriali, dei mezzi di locomozione, della macchina per scrivere, della stampa, dei computer.

Ma cosa può succedere ora che l’intelligenza artificiale potrebbe essere in grado di svolgere al posto nostro dei lavori che noi vogliamo compiere? Quando – se – ChatGPT riuscisse a scrivere romanzi, poesie, sceneggiature di film, quando un’altra intelligenza artificiale creerà autonomamente cartoni, film, serie tv, quando, insomma, l’arte sarà appannaggio dei computer?

Se non credete che questo potrà mai accadere, rileggete la poesia che ho scritto sopra e pensate che quello è solo il punto di partenza. Davvero siete sicuri che, tra dieci anni, ChatGPT non sarà in grado di scrivere qualcosa che farebbe impallidire i nostri Dante, Petrarca, Leopardi?

Ovviamente, mi si risponderà, l’arte è bella perché è varia. Magari ChatGPT riuscirà a scrivere un bellissimo poema, ma ciò non toglie che un umano possa continuare a farne di altrettanto validi. Come si fa a mettere in una scala due diverse poesie, due diverse opere d’arte? Ognuna è bella per le sue caratteristiche, per il suo messaggio. E così come siamo in grado di ammirare un quadro di Botticelli e subito dopo un’opera di Duchamp, potremmo godere dei frutti di un’opera umana e, subito dopo, dilettarci di quella creata da un computer.

Tutto questo è innegabile, ma lo è anche il fatto che, se io fossi un editore e dovessi scegliere se pubblicare il meraviglioso e originale romanzo scritto da un umano che ci ha dedicato anni di lavoro e che pretende, giustamente, una retribuzione, oppure pubblicare il romanzo quasi altrettanto bello di ChatGPT, senza spendere un soldo, non penso che avrei molti dubbi in proposito. Forse esisterà un’arte di élite e un’arte per poveri, la prima creata manualmente e la seconda con le tecnologie. O forse il nostro concetto di arte verrà spazzato via da qualcosa di così innovativo e splendido che nessuno di noi oserà più prendere in mano una penna.

O forse questo articolo lo scriverà ChatGPT mentre io e tutti gli esseri umani vivremo nella bambagia, godendoci il lavoro e l’intrattenimento che le macchine faranno per noi.

L’unica certezza è che il progresso, nel bene e nel male, ci coglierà sempre impreparati.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *