
Femina feminis ancilla: piccole storie di solidarietà femminile
Se le favole sono piene di regine e streghe, principesse e matrigne ben poche volte si parla dell’ ancilla. Eppure quest’ultima nelle narrazioni ha spesso ricoperto un ruolo essenziale dalle corti d’Europa ad Approdo del Re, dimostrando così la forza della solidarietà femminile.
L’ancilla come lady-in-waiting
Tutti coloro che sono sopravvissuti più o meno indenni alla I declinazione, sanno bene che ancilla significa propriamente serva o schiava. Con il tempo però questa parola ha preso via via sfumature più morbide e in questa prospettiva che in questo articolo si parla delle Lady-in-waiting. Le dame di compagnia, figure preziose e ogni presenti nella vita di corte, hanno spesso influito positivamente nella vita delle loro sovrane. Anche perché, in un mondo fatto di rivalità e intrighi, non può non mancare il conforto di un’amica sincera e perché no? Di un’alleata politica.

La forza di tale legame ce lo insegna bene la principessa Maria Teresa Luisa di Savoia, la dama di Maria Antonietta. Un affetto profondo, infatti, unì la principessa di Lamballe alla sovrana di Francia. La nobile torinese seppe dimostrare una lealtà e una dedizione completa alla sua sovrana, qualità che non svanirono con il dissolversi della corona. Pur di non tradire la memoria della sua cara amica, arrivò per fino a sfidare il regime del terrore fino a rimetterci la vita. Alla richiesta da parte del tribunale di giurare il suo odio alla monarchia rispose: “non è nel mio cuore”.
Dal profilo certamente più politico è la baronessa Charlotte de Sauve, punta di diamante del così detto squadrone volante di Caterina dei Medici. La reine noire di Francia, in quanto consorte di origine straniera non godeva inizialmente di un particolare prestigio politico. Ma fu abilissima nel partecipare alla gestione della cosa pubblica anche grazie alla sua fitta rete di spie. L’asso nella manica di Caterina fu certamente la diplomazia, soprattutto quella che si svolgeva sotto le lenzuola. L’arma più potente della regina di Francia furono, infatti, le sue dame di compagnia. Bellissime e astute, avevano il compito di civettare e flirtare per capire i segreti e le manovre di palazzo.
L’ancilla dalle corti europee ad Approdo del Re
Anche la tradizione cinematografica e narrativa ci regala fulgidi esempi del sodalizio femminile fra ancella e signora. Si potrebbe citare la sincera amicizia fra Porzia e Nerissa nel Mercante di Venezia, o il profondo legame fra Rose Riviére e Alice de Jeansin nella serie Destini in fiamme.

Se si parla di amicizia fra ancella e sovrana, però, non può non venire in mente lo speciale rapporto fra Missandei e Daenerys nel Trono di Spade . Al di là se vi sia piaciuto o meno il finale, un pregio innegabile della saga di George R.R. Martin è lo spazio dedicato alle figure femminili. Di particolare bellezza è proprio il rapporto fra Daenerys e Missandei. Dal momento in cui Daenerys salva Missandei dal suo schiavista fra le due donne nasce una profonda amicizia. Unite nel sogno di un grande regno fatto da donne libere, Missandei e la sovrana Targaryen hanno sempre fatto squadra, e che squadra! Forte della sua conoscenza del territorio e dei suoi abitanti, consiglia e aiuta la sovrana nelle scelte, l’ex schiava non si sottrae mai al suo dovere, nemmeno nel campo di battaglia. Insegnandoci ancora una volta, che dietro una grande donna c’è (quasi) sempre un’altra grande donna.
Femina feminis dea
Va da sé che i tempi sono cambiati e non abbiamo nessuna voglia di conquistare Approdo del Re, ma è ora creare una società migliore. E forse in piccola parte la via ce l’hanno mostrata anche queste donne: l’unione fa la forza, soprattutto al femminile. Per riadattare il vecchio adagio è tempo di essere la dea di cui la nostra prossima ha bisogno, nel lavoro come negli affari di cuore. In una cultura che ci ha sempre disegnate divise è tempo di riscoprirsi una collettività.
Letture consigliate
Se siete appassionati di storia e di lettura, non posso che non consigliare di leggere i libri di Philippa Gregory, storica e antropologa inglese che sa coniugare alla perfezione l’accuratezza storica con la disinvoltura del romanzo. In particolare per il tema trattato:
- L’altra donna del re di Philippa Gregory per entrare nel cuore del dramma famigliare che coinvolse le sorelle Bolena.
Se invece volete saperne di più della vita maledetta di Caterina dei medici, o delle vicende al femminile nelle corti d’Europa non potete perdervi:
- Amanti e regine: il potere delle donne di Benedetta Craveri
- La regina maledetta di Jeanne Kalogridis
E se non lo avete ancora fatto, se fossi in voi in queste serate di coprifuoco darei una chance al Trono di spade e al meno famoso Destini in fiamme.


Un commento
elena di pucchio
una ulteriore esplorazione dell universo femminile. rapporti di genere. sembra che l autrice sia impegnata a riaffermare l urgenza di oltrapassare i confini culturali geografici identitari sociali spesso imposti .ariaffermare questa urgenza la scelta delle figure femminili rappresentative di particolarissime voci femminili