
La Regina degli scacchi: tempeste, acume e passioni
Scacco matto! Forse una delle frasi più soddisfacenti da dire, e potenzialmente intonabile in migliaia di modi! Vi siete mai cimentati nel gioco degli scacchi? Se non l’avete mai fatto, vi consiglio esplicitamente di avvicinarvi a questo mondo fantastico. Così bello, che è a tutti gli effetti riconosciuto come sport! Oggi vi parlerò della ormai divenuta famosa serie tv sugli scacchi del 2020: La regina degli scacchi.
Regina di scacchi: The Queen’s Gambit
O meglio: The Queen’s Gambit (titolo originale), traducibile letteralmente in Il gambetto di donna (o di regina). Partiamo dunque con l’approfondire il perché di questo titolo: il gambetto, nel gioco degli scacchi, è inteso come il sacrificio di un pezzo per consolidare la posizione in fase di apertura. Per “fase di apertura” si intende l’inizio del gioco, ovvero le mosse iniziali con cui il gioco vede le prime dinamiche e tramite cui gli avversari si aprono al fronteggiarsi l’un l’altro.
Il gambetto può essere specificato in diversi modi: in questo caso, esso viene detto “di donna” poiché il sacrificio del pezzo avviene sul lato di donna. Ma lo “sgambetto” (altro significato di “gambetto”) può anche essere inteso come l’inciampo che la protagonista, astro nascente del panorama scacchistico degli anni ’50-‘60 negli USA, con le sue incredibili doti rischia di fare all’intero mondo maschile, considerato fino a quel momento detentore del gioco degli scacchi.
Corrispondenza perfetta
Ebbene sì, parliamo di una protagonista femminile, Beth Harmon, sapientemente interpretata dalla venticinquenne Anya Taylor-Joy. La quale risulta a dir poco eccellente per il ruolo che interpreta. In particolare, il suo fisico minuto e di stampo ectomorfo rispecchia i lati riservati e timidi del suo carattere. Caratteristiche, però, da non sottovalutare: l’apparente inoffensività della campionessa di scacchi lascia infatti il posto, soprattutto nel momento del confronto agonistico, a un animo focoso e deciso, a una determinazione esplosiva e a due occhi grandi e distanziati, perfetti per osservare il mondo con curiosità e attenzione, tramite un campo visivo più ampio di quello di molti.

Tempesta e arcobaleno
Parliamo dunque di una vera e propria regina degli scacchi, come anche la donna svetta con la sua eleganza sopra le 32 case del proprio colore. La determinazione e la maturità di una tale professionista, però, si devono sviluppare in qualche modo. Allora ecco trovato il senso del percorso travagliato che all’interno delle 7 puntate mette a dura prova la stabilità emozionale e il benessere psicologico di Beth.
L’avvicendarsi delle problematiche del presente, dei fantasmi del passato e delle preoccupazioni per il futuro sferzano la serenità di Beth come un forte vento di tempesta. Ma come la quiete dopo la tempesta mostra un paesaggio magicamente armonioso e quasi inaspettato, la regina degli scacchi trova il suo modo per vincere i propri mostri e avanzare con stabilità verso un equilibrio tanto desiderato. Il tutto, con il fondamentale aiuto costituito dal supporto di anime che entrano in comunione con lei: gli amici più stretti, le affinità più coinvolgenti, i sostegni educativi sono tutti ingredienti che donano un sapore dolce allo spettacolo cui tanto Beth quanto noi spettatori siamo chiamati ad assistere.
Valori necessari
Ancora una volta, la consistenza della solidarietà concreta, pratica, dell’amicizia e anche dell’amore, in varie sue forme, lasciano il segno per creare una realtà più bella. Umanità e solidarietà dimostrata amorevolmente anche dal grande maestro e campione Vasily Borgov, ultimo ostacolo all’ufficiale affermazione mondiale delle grandi doti della Regina degli scacchi.
Conclusioni: vedere Regina di scacchi!
Da evidenziare un tocco di classe finale per quanto riguarda i nomi delle puntate, che prendono ispirazioni da dinamiche, situazioni e fasi del gioco degli scacchi.
In definitiva: una serie assolutamente consigliata, un’esperienza da fare, da godersi fino all’ultimo minuto. Aspetto i vostri commenti. Se ancora non avete avuto il piacere di vederla, vi sfido a non voler diventare campioni di scacchi, quando appariranno i titoli di coda dell’ultima puntata.


Un commento
claudia
Confermo quanto detto da te Marco.
Questa serie è stata avvincente, e ho riconosciuto, da donna, tutta la fatica che Beth Harmon ha fatto ad eccellere, pur avendone ampiamente diritto per le sue doti e capacità, in un mondo tipicamente maschilista.
Episodio dopo episodio, si viene conquistati da questo apparente essere fragile… Si fa il tifo per lei, si ha paura per lei, si esulta per lei!
Ed è vero, alla fine il desiderio di diventare campionessa di scacchi c’è stato, e forte.
Bei momenti.
Claudia