
La notte di San Giovanni: riti e tradizioni fra sacro e profano
La notte di San Giovanni, la notte delle streghe. Basta aspettare la mezzanotte del 23 giugno per vedere svanire il labile confine fra sacro e profano. Un momento magico, in cui, ancora abbagliate dalla bianca luce del solstizio d’estate, le anime vagano indisturbate e forze arcane si risvegliano, invitando anche i nostri spiriti a destarsi dal torpore primaverile.
Cuore pagano e anima cristiana
Nessuna frase potrebbe descrivere in maniera più incisiva l’essenza della notte di San Giovanni di questo meraviglioso detto irlandese. A partire dal IV secolo, la religione e la cultura cristiana soppiantò in maniera lenta ma inesorabile le ultime vestigia del mondo pagano. Due universi in profondo contrasto che loro malgrado si sono uniti, plasmati e sovrapposti. E in qualche scorcio fortunato, fra una preghiera e un chiaro di luna, si può ancora osservare la magia derivante da questo connubio.
Giovanni Battista: il più grande fra i nati da donna
Giovanni Battista è una delle figure più affascinanti del Nuovo Testamento. Figlio atteso e sospirato di Elisabetta, parente di Maria, Giovanni preparò il popolo di Dio alla predicazione di Gesù. Asceta e mistico, trascorse molto del suo tempo nel deserto a pregare e meditare vestito di pelli e nutrendosi di cavallette. Morì decapitato per un capriccio della bella e crudele Salomè. La bellissima fanciulla, indispettita che il religioso non fosse minimamente coinvolto nelle sue grazie, chiese a re Erode Antipa la testa del Battista.

Giovanni: il grande esorcista
Come ci insegna la tradizione popolare, Giovanni Battista rappresenta un baluardo contro le forze del male e dello spiritismo, per questo proprio durante la vigilia della sua ricorrenza, il 23 giugno appunto, tali forze possono sprigionarsi per poi essere nuovamente sigillate l’indomani: il giorno del 24. Ma la dicotomia fra giorno e notte, non è l’unico limen che verrà travalicato in questo particolare giorno.
Un altro importante momento che carica di significato questa ricorrenza è la sua vicinanza con un’altra fondamentale fase di passaggio: il solstizio d’estate. Come ogni evento legato alle stagioni e quindi al raccolto, il solstizio veniva celebrato e propiziato con riti specifici. Per questo, prima del Santo del Giordano, la vigilia del 24 si commemorava la festa di Litha. Per esortare i campi a rigenerarsi e ad accogliere i nuovi semi. Ma vediamo un pochino più da vicino qualche rituale della festa di San Giovanni che potrete facilmente sperimentare a casa vostra.
Le magie d’amore
Croce e delizia di ognuno di noi, chi non è stato mai preda delle pene di amore? Se solo potessimo avere qualche piccolo aiuto, qualche dritta in più. Allora rompete gli indugi… tentare non nuoce: segnatevi gli ingredienti, il giorno tanto già lo conoscete.

Le tre fave
Si sa, prima si faceva più caso a queste cose e per le ragazze era molto difficile raggiungere da sole la stabilità economica. Perciò non giudicate questo credenza con troppa durezza. Per sapere se il vostro matrimonio sarà con un uomo facoltoso o nullatenente, non vi serve che procurarvi tre fave secche. Dopo averne sbucciata una per metà e un’altra totalmente mettete tutti e tre i legumi sotto il cuscino e dormiteci sopra. Al mattino, senza sbirciare, allungate la mano, la prima fava che pescherete vi svelerà il 730 del vostro futuro sposo. La fava non sbucciata corrisponderà ad un uomo molto ricco, quella sbucciata per metà a un uomo dalle normali possibilità e quella priva di buccia beh ad uno spiantato. Ma non temete, mai come in amore i soldi non fanno la felicità.
L’erba del diavolo
Per rimanere in tema di cose da mettere sotto il cuscino procuratevi in erboristeria un pizzico di achillea, conosciuta anche come erba del diavolo o delle sette cure per le sue portentose qualità antiinfiammatorie, e dormiteci sopra. Il volto di colui o di colei che vi apparirà in sogno sarà il vostro futuro coniuge. Quanti di voi saranno pronti a rischiare? Alle brutte potrete riprendervi dall’incubo con un ottimo infuso di questa erba, un vero toccasana.
Il primo nome che affiorerà dell’acqua
Indecise fra più spasimanti? Niente paura ragazze. Riempite una bacinella d’acqua, possibilmente di rame, ed esponetela ai raggi lunari per tutta la durata della vigilia di San Giovanni. L’indomani preparate dei bigliettini di carta di eguale misura e scriveteci i nomi dei fortunati pretendenti, piegateli bene e lanciateli tutti assieme nell’acqua. Il primo che si dischiuderà vi rivelerà il nome del vero amore. Che sia proprio il nome di colui che vi fa battere di più il cuore?

La notte di san Giovanni: l’arte della mantica
Non di solo d’amore vive l’uomo, ed ecco altre piccole curiosità per festeggiare, onorando la tradizione, il giorno di san Giovanni, questa volta atte a svelare cosa ci riserba il futuro.
Il riflesso dell’acqua
Prendete una bacinella, questa volta rigorosamente di rame, e riempitela d’acqua. Allo scoccare della mezzanotte (il confine di ogni confine), esponete il tutto ai raggi lunari: l’immagine riflessa vi rivelerà il vostro destino.
La chiara d’uovo
Questa è una delle tradizioni a cui sono maggiormente legata, da piccola la facevo ogni anni assieme a mia nonna. Prendete un fiasco di vino trasparente (contribuire a svuotarlo potrebbe essere un piacevole effetto collaterale del rito), riempitelo d’acqua e poi aggiungete la chiara di un nuovo fresco non conservato in frigo. Esponete il tutto alla luce lunare per l’intera nottata, l’indomani l’immagine che vi apparirà sarà un simbolo iconico della vostra sorte futura. A onor del vero, tutti gli anni che l’ho fatto ho visto solo forme pressoché simili probabilmente dettate dall’azione dell’acqua e della forma allungata della bottiglia sull’albume. Tutte, tranne una, la prima. La prima volta è apparsa indistintamente una piccola barca a vela. Niente sforzi immaginifici, niente voli pindarici: era incontrovertibilmente una barchetta a vela. Provare per credere.
Correte in erboristeria e al mercato, acquistate tutto il materiale e non dimenticate il fiasco di vino e perché no? Scrivete nei commenti quale rito vi ha colpito di più, quali altri conoscete e caricate le foto di quelli che proverete nella magica notte di San Giovanni.


2 commenti
Salvatore Rosella
Era incontrovertibilmente un buon vino!
elena+di+pucchio
La narrazione della notte della vigilia di San Giovanni ha ben rappresentato lo spirito della festività che si manifesta in tutta la sua potenza attraverso il folklore, i riti e le tradizioni. L’autrice è riuscita ad entrare nello spirito del simbolismo dell’acqua e del fuoco e a penetrarne i misteri. La notte del 23 Giugno, che tradizionalmente si ritiene la notte più breve dell’anno, con le magiche acque dei fiumi e della rugiada che garantisce fertilità e abbondanza, è, il momento più fecondo per animali, piante ed umani, ma anche preludio di una nuova morte, simbologia del fuoco.