
La parola della settimana: scelta
La libertà si presenta spesso come scelta. Ma di fronte alla scelta siamo davvero liberi? Quando si sceglie, lo si fa tra alternative, vi si trova davanti a un bivio. C’è dunque qualcosa che precede il mondo delle alternative?
Certamente non vi può essere un mondo umano senza. Si tratta sempre di scegliere fra bene o male, giustizia o ingiustizia, amore o odio. Sarebbe un mondo disumano quello senza dialoghi, discontinuità, fratture, proteste, contestazioni. In fin dei conti un mondo senza scelte.
Questa settimana noi scegliamo insieme di soffermarci proprio sulla parola scelta.
Con Natalia Siepi esploriamo il concetto di libertà di scegliere in Sartre, passando per le riflessioni del filosofo tedesco Benjamin e arrivando a Il senso della vita dello psichiatria esistenziale Yalom. Concetto chiave della filosofia e chiave di volta nell’esperienza clinica, la scelta riassume il dilemma esistenziale e si offre come la possibilità infinita della ricerca del senso.
La scelta traccia il cammino delle nostre vite, ci fa sentire che stiamo prendendo una direzione, ci offre la libertà e insieme la responsabilità, ci fa sentire protagonisti delle nostre esistenze. Da lì iniziamo a vivere, scegliendo, tradendo i condizionamenti, emancipandoci da tutto ciò che ci mantiene fedeli a un’immagine di noi che non ci corrisponde.
La scelta segna il percorso fiabesco dell’individuazione, della libera appartenenza. Ed è così che Giulia Simonetti ci porta nel mondo magico di Harry Potter, il protagonista che “sceglie” di essere un Grifondoro.
La parabola si chiude con l’articolo di Marco Siliquini sulla scelta di una vita autentica. Tra esistenza autentica ed esistenza inautentica ci muoviamo con Heidegger nell’essere gettati nel mondo, nell’essere già stati scelti prima di scegliere. Cosa possiamo fare? A noi la scelta!

