
Il Ricordo attraverso gli occhi di chi ha vissuto
La trasmissione della Memoria è un monito, sono soltanto nella giornata del 27 Gennaio, ma per tutto l’anno.
I giovani sono la mia speranza. Loro sono il futuro per trasmettere il ricordo di quello che è stato quando noi non ci saremo più
Queste le parole di Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz e uno dei testimoni chiave della Shoah.
È proprio ai giovani che è dedicato il libro del giornalista ed ex Sindaco di Roma Walter Veltroni “Tana libera tutti”, nelle librerie e in edicola con il Sole 24 Ore dal 23 gennaio.
Un libro che racconta la storia di Sami Modiano, dalla sua infanzia, l’esperienza della deportazione e la sua testimonianza ai ragazzi delle scuole, pensato proprio per i ragazzi. Per non dimenticare.

La storia di Sami
Nato a Rodi, espulso dalla scuola ad appena 8 anni:
Da quel giorno ho smesso di essere bambino e sono diventato ebreo”
spiega Sami.
Nel 1944 Sami ha solo 13 anni quando viene arrestato insieme a suo padre, sua sorella e tutta la comunità ebraica di Rodi e viene caricato su una nave diretta ad Atene e da lì il treno per Auschwitz-Birkenau.
È nel campo di sterminio che gli occhi di un bambino vedono l’orrore: sua sorella scompare e suo padre decide di presentarsi in ambulatorio, che equivale ad una condanna a morte, sono proprio le ultime parole di suo padre a dare a Sami la forza di andare avanti :
“Tieni duro Sami. TU DEVI SOPRAVVIVERE!”.
Ed è quello che ha fatto, Sami è sopravvissuto, con il suo amico, anzi suo “fratello” Piero Terracina, sono usciti insieme dall’inferno.
Passare Il testimone

Se comprendere è impossibile conoscere è necessario
Primo Levi
diceva Primo Levi: per Sami, come per gli altri sopravvissuti non era semplice raccontare la propria testimonianza:
“Quando sono tornato da Auschwitz non ho parlato, perché temevo che non mi avrebbero creduto”
È nel 2005 che Sami trova la forza di tornare ad Auschwitz per un Viaggio della Memoria, insieme a al sopravvissuto Piero Terracina, a Walter Veltroni, che allora ricopriva la carica di Sindaco di Roma e insieme ai ragazzi di una scuola, ed è li che per la prima volta riesce a raccontare la sua storia e da quel momento Sami non ha mai smesso di incontrare gli studenti
Mi sono chiesto perché sono sopravvissuto? Perché proprio io? La risposta era nelle lacrime negli occhi di quei ragazzi: è per loro che sono sopravvissuto. Per portare la mia testimonianza.
I ragazzi sono la mia speranza: loro sono il futuro, perché la memoria sia preservata”.

