
Segnali di fuoco, dove tutto è connesso
Sin dai tempi di Platone, la parola reminiscenza rimanda a qualcosa che torna alla memoria, un’idea nell’anima che viene pian piano risvegliata. Quel qualcosa che intreccia, nel passato, presente e futuro, le persone è il vero nodo narrativo del nuovo libro di Dani Shapiro, Segnali di fuoco.
Segnali di fuoco accompagnano le vite dei personaggi
Pagina dopo pagina, le storie dei personaggi si rincorrono, si intersecano e si completano una nell’altra intorno a un’antica e maestosa quercia che si staglia lungo Division Street. Qui le vite di Ben e Mimi, dei loro figli Sarah e Theo cambieranno per sempre. E sempre qui Ben incontrerà Waldo, un ragazzino solitario e fragile per il quale le stelle non sono astri distanti ma compagne di viaggio che gli illuminano il cammino, segnali di fuoco nella sconfinata oscurità del suo futuro. I destini delle due famiglie si intrecciano, divergono e poi ancora collidono, esplodendo come stelle nelle galassie.
“Una notte fatidica. Una scelta sbagliata. Una costellazione di vite cambiate per sempre”.
La reminiscenza di qualcosa che non si sa di sapere
Ma il rimando a memorie perse nel profondo della propria anima, che a volte riemergono inconsciamente, non è solo nelle vicende che Segnali di fuoco racconta così abilmente. Infatti anche come nasce questo libro rimanda a ciò che la nostra anima sa inspiegabilmente.
Anni fa l’autrice Dani Shapiro aveva iniziato a scrivere Segnali di fuoco, per poi lasciare la storia del dottor Ben e di Waldo in un cassetto in attesa dell’ispirazione. Poi fu la sua storia personale ad attirare la sua attenzione.
Grazie a un test genetico scoprì che il padre che l’aveva cresciuta non era il suo padre biologico. Proprio nel suo memoir Inheritance racconta di come riesce a scoprire l’identità del suo vero padre e a conoscerlo. E solo una volta riprese tra le mani le pagine di Segnali di fuoco nota come la descrizione del dottor Ben assomigli a quella del suo padre biologico, scritta però anni prima di incontrarlo. Anche in questo caso torna il tema della reminiscenza, di come inconsciamente la mente di Shapiro avesse ricreato l’immagine di suo padre, conservata nel profondo del suo essere.

