Salvador Dalì, La tentazione di Sant'Antonio - sogno
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Sogno o son desto? Un viaggio nel mondo dei sogni

Cosa sono i sogni e quale è la loro funzione? Non vi è una facile risposta a questa domanda, tanto che essa ha attraversato la storia umana e tuttora suscita intensi dibatti, specialmente nell’ambito delle neuroscienze. Fra le funzioni del corpo umano, il sogno è forse una fra le più intriganti e misteriose. Gli esseri umani hanno fin da sempre cercato di spiegare questo fenomeno, e in questo articolo saranno presentate alcune di queste interpretazioni.

Eraclito e il sogno come condizione umana

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Raffaello La Scuola di Atene particolare

La nostra esplorazione dei significati attribuiti al sognare incomincia con il filosofo greco Eraclito. Per il filosofo infatti «unico e comune il mondo per coloro che sono svegli» mentre i dormienti sono persi ognuno nel loro mondo privato. Coloro che sono svegli, ovvero i filosofi, sono in grado di vedere le cose per come sono realmente mentre i dormienti, ovvero la maggioranza delle persone, sono persi ognuno nel suo mondo privato, nei loro sogni, e quindi incapaci di vedere le cose per come sono realmente. Per Eraclito quindi al sogno è associato un significato negativo: il dormire e il sognare è equiparato alla morte: “È la medesima realtà il vivo e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli, e quelli di nuovo mutando son questi”.

Zhuang Zhou sogna di essere una farfalla: la falsa dicotomia tra sogni e veglia

Un interpretazione alternativa di questo rapporto tra sogno e veglia arriva invece da uno dei più famosi argomenti sul sogno proveniente dal pensiero cinese, ovvero la storia di Zhuang Zhou e la farfalla. La storia, contenuta nello Zhuangzi (letteralmente “le storie del maestro Zhuang), racconta di quando Zhuang Zhou sognò di essere una farfalla. Al risveglio, si chiese però se non era invece una farfalla che stava ora sognando di essere Zhuang Zhou. Per il pensatore cinese non vi è un antagonismo tra sogno e veglia ma questa è una falsa dicotomia: una volta separato sogno e veglia, diventa impossibile determinare in quale stato uno si trovi.

I sogni come mezzo di comunicazione divina

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Mosaico del Battistero di Firenze.

Nella tradizione ebraico-cristiana i sogni vengono presentati in modi diversi. Tre episodi sono particolarmente interessanti. Il primo riguarda la concezione dei sogni come premonizioni che richiedono di essere interpretate. Questo è ciò che emerge nella storia di Giuseppe in Egitto. Giuseppe riceve da Dio il dono di interpretare i sogni del faraone. In questo contesto i sogni sono un presagio del futuro che è possibile interpretare grazie alla grazia concessa da Dio.

Un’altra tipologia di sogni emerge nel racconto della chiamata del Profeta Samuele. Dio chiama Samuele durante la notte, mentre il ragazzo dorme. I sogni diventano qui visioni, luogo dove avviene la chiamata di Dio e dove viene rivelata ai profeti la parola.

In ultimo, è necessario menzionare il sogno di Giuseppe, quando gli viene rivelato che sarà il padre terreno di Gesù, il figlio di Dio. Mentre a Maria l’angelo rivela la notizia durante la veglia, a Giuseppe l’annuncio arriva in sogno.

Da questi tre esempi emerge dunque una triplice definizione dei sogni: sogni come oggetti da interpretare, sogni come mezzo attraverso cui avviene la vocazione e sogni come mezzo attraverso cui avviene la rivelazione.

Il sogno come sintomo

Fuseli: L’incubo.

Con la pubblicazione del suo capolavoro, ovvero “L’interpretazione dei sogni“, Freud presenta il sogno come sintomo. Il sogno è il linguaggio dell’inconscio, ed è parte integrante della vita psichica dell’individuo. Il sogno agisce come sintomo in quanto è segno di un processo che avviene a livello inconscio. Attraverso il sogno è possibile la comunicazione tra l’io cosciente e l’inconscio. Il sogno in Freud non tratteggia più la condizione umana come in Eraclito o è indistinguibile dalla veglia come in Zhuang Zhou. Non è nemmeno più lo strumento di comunicazione tra il divino e l’umano. Il sogno è per Freud un elemento della vita psichica individuale del singolo, discernibile dallo stato di veglia, e totalmente naturale.

Sogno o son desto?

Come questo breve articolo ha tratteggiato, la risposta a questa domanda è tutt’altro che banale. E te, caro lettore, ti sei mai chiesto che cosa siano i sogni?

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