
Specchio, il significato nascosto di un riflesso tra tradizioni e cultura di massa
Quale oggetto è più semplice dello specchio? Lo abbiamo in casa. Lo guardiamo ogni giorno. È in grado di mostrarci il nostro aspetto. Il naso grosso, le orecchie grandi, tutto è reso evidente ai nostri occhi quando ci specchiamo. Eppure questo elemento d’arredo continua ad affascinarci. Continua a stimolare la nostra immaginazione. Diventa un qualcosa di più. Tradizioni, letteratura, l’intera cultura di massa hanno dato significati diversi allo specchio e all’immagine riflessa in esso.
Riflesso nello specchio nella cultura popolare
Il riflesso ha destato curiosità e domande da sempre. Lo specchio viene spesso visto come l’unico strumento in grado di mostrare Altro. Che quel riflesso che vediamo sia un nostro doppio? Oppure che in realtà l’immagine riflessa sia la nostra anima?
Proprio su quest’ultima credenza si basa una delle caratteristiche delle leggende folkloristiche sui vampiri. Secondo questi racconti popolari, infatti, le creature della notte non erano in grado di specchiarsi. La loro immagine non veniva riflessa perché erano creature dannate, senza anima. Perciò lo specchio era in grado di rivelare la vera natura di ogni essere. Era in grado di rivelare la verità.

Nelle credenze popolari, inoltre, gli specchi duplicavano la realtà e sarebbero stati in grado di imprigionare l’anima nell’immagine riflessa. Da qui l’usanza di coprire gli specchi alla morte di qualcuno, per permettergli di raggiungere l’aldilà.
Rendere l’impossibile visibile
Spesso viene associata allo specchio l’idea di un elemento oscuro. Le credenze popolari attribuiscono a questo oggetto, e alle superfici riflettenti in generale, il potere di materializzare il passato e il futuro, eventi presenti ma lontani dal luogo in cui ci si trova, oggetti o esseri nascosti. In altre parole diventa visibile tutto ciò che gli occhi non potrebbero vedere senza il suo ausilio.
Specchio, servo delle mie brame: Chi è la più bella del reame?
Biancaneve e i sette nani (scena)
Nella mitologia cinese, ad esempio, i morti osservano la forma in cui rinasceranno in uno specchio magico chiamato Yeh Ching.
Specchio come porta verso un altro mondo
L’oggetto viene considerato spesso magico, ma non solo. Nel mondo dell’immaginazione uno specchio è spesso la porta verso Altro, un altrove a cui si può avere accesso solo attraversandolo. Come non ricordare il romanzo Alice attraverso lo specchio di Lewis Carrol. Lo specchio diventa la porta per un mondo diverso, strano, dove fuggire dalla monotonia della vita. È l’unico strumento che può rivelare l’esistenza di qualcosa di più in cui rifugiarsi.
«On Kitty, come sarebbe bello poter entrare nella Casa dello Specchio! Sono sicura che ci sono delle cose meravigliose! Facciamo finta che ci sia un modo di entrare, Kitty. Facciamo finta che il vetro sia diventato morbido come nebbia, e che possiamo passare dall’altra parte. Ecco, guarda: sta diventando una specie di brina, proprio in questo momento, te lo dico io! Andare di là sarà facilissimo.» Mentre diceva così, era in piedi sulla mensola del camino, pur non avendo la minima idea di come c’era arrivata. E certo il vetro cominciava a sciogliersi e a svanire, proprio come una luminosa nebbia d’argento. Dopo un altro momento Alice era dall’altra parte del vetro; con un salto leggero atterrò nella stanza dello Specchio.
Lewis Carrol- Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò
Grazie allo specchio si scopre ciò che è fugace, come la bellezza, e ciò che è eterno, come l’anima. Si distingue il dissimile dal simile. Ci si perde e, infine, ci si riconosce.

